Descrizione
“Monologhi, interrogativi, stupite emozioni, consapevolezze nuove, scardinano introiezioni canoniche, nozioni accademiche, immagini di facciata”
L’anima è tenebra dello scrittore triestino Claudio Grisancich – poeta, autore di testi teatrali, sceneggiatore
radiotelevisivo – contiene tre monologhi, dedicati rispettivamente a Manzoni, Leopardi e Cˇechov, che
vengono pubblicati solo ora, molti anni dopo che furono scritti.
“Nella diversità dei personaggi monologanti messi in scena e sulla pagina, il denominatore comune di
queste confessioni è in quel tono elegiaco, mesto, ma alto e variamente appassionato, con cui Claudio
Grisancich traghetta chi narra e chi legge, e forse lui stesso che scrive, verso un altrove misterioso, in cui
sembra già di avvertire tutto quello che, per quel poco che conosce, al cuore mancherà”.
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Claudio Grisancich (1939) è il maggior poeta triestino dei nostri giorni. Ha pubblicato in dialetto una
quindicina di titoli fra raccolte di poesie e plaquettes. Vincitore del Premio Biagio Marin (2011) e del Premio
Giovanni Pascoli (2012), è l’unico dei poeti in dialetto triestini – con Virgilio Giotti e Carolus Cergoly – a
essere presente ne La poesia in dialetto (dalle origini al ’900) per la collana editoriale “I Meridiani”. È autore
di testi teatrali e sceneggiati radiofonici. Nel 2000 il Comune di Trieste gli ha conferito il Sigillo trecentesco
della città. I monologhi ora raccolti per la prima volta ne L’Anima è tenebra hanno cominciato a circolare a
partire dal 2009 con letture autoriali in vari teatri e circoli culturali di Trieste.
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