Rampollo di una famiglia inglese della migliore aristocrazia, George Macaulay Trevelyan (Stradford-upon-Avon 16 febbraio 1876 – Cambridge 21 luglio 1962) era figlio terzogenito di Sir George Otto Trevelyan, brillante studioso e importante uomo politico, membro del Parlamento, esponente assai in vista del partito liberale e pronipote di Lord Thomas Macaulay, uno dei padri fondatori della moderna storiografia inglese.
Una fase fondamentale del percorso umano, intellettuale e accademico di G.M. Trevelyan – insegnò a lungo al Trinity College di Cambridge- è rappresentata dalle ricerche che dedica negli anni 1907 – 1911 al Risorgimento italiano ed in particolare alla figura di Garibaldi, l’eroe della libertà più amato dagli inglesi. Impedito da una fortissima miopia a prendere servizio attivo durante la prima guerra mondiale, egli si adatta ormai quasi quarantenne a dirigere un’Unità di ambulanze della Croce Rossa britannica nel nordest dell’Italia, svolgendo un ruolo meno prestigioso, “ma più ricco di contenuto altruistico e di devozione alla causa dell’Intesa”. Sono infatti questi aspetti più umani degli eventi storici\- aspetti legati al “valore dell’uomo” – che trovano ampio spazio nei suoi studi. Si dedica inizialmente alla storia inglese del XIV secolo e degli Stuart, poi al Risorgimento italiano con una trilogia dedicata al suo amato Garibaldi – Garibaldi’s defence of the Roman Republic (1907: Garibaldi alla difesa della Repubblica Romana); Garibaldi and the Thousand (1909: Garibaldi e i Mille); Garibaldi and the Making of Italy (1911: Garibaldi e la formazione dell’Italia). Seguono British History of England (1926). Scrive poi una delle sue opere maggiori, England Under Queen Anne (1930-34, 3 volumi) e il breve ma importantissimo saggio sullo spirito dei principi costituzionali inglesi, The English Revolution 1688-89 (1938: la rivoluzione inglese 1688-89). Infine la sua opera più significativa la English Social History (1942: La storia della Società inglese) un tentativo di ricreare il passato britannico attraverso la ricostruzione delle relazioni umane nella loro quotidianità e secondo i principi delle dottrine liberali alle quali è sempre stato indissolubilmente legato e che per lui rappresentano il maggior contributo dell’Inghilterra alla storia e alla cultura del mondo: la storia, soprattutto quella inglese, è vista così come un progressivo affermarsi dei concetti di tolleranza, democrazia e governo parlamentare.