Descrizione
Nicola Bultrini si cimenta con la forma chiusa del sonetto e spicca il volo, libero. “Sia gloria dunque a Nicola Bultrini – scrive David Riondino – che allarga i nostri soliti confini”.
Il Sonetto è un bellissimo animale:
son quattordici versi,
ma non è semplice da cavalcare,
molti ci si son persi.
Cavalcare significa, in sostanza,
trovarsi a camminare
sospesi, non con due ma quattro zampe,
come fosse normale.
(…)
Ed un bel giorno l’ottimo Nicola,
Poeta in Via Del Corso,
volle montare il Pegaso che vola:
va di spalla e di dorso,
e lo vedi aggrappato alla criniera,
frustarlo con la penna,
e quello, fermo: poi, senza avvertire,
scrolla, rampa, si impenna;
(…)
Per cui Bultrini, avendo molta cura
di studiare l’arcano,
inventò una nuovissima figura:
porta il cavallo a mano.
(…)
Sia gloria dunque a Nicola Bultrini,
cavaliere e pedone,
che allarga i nostri soliti confini
a una nuova nozione:
un cavallo rivela molte cose,
animale perfetto
che bruca anche le spine delle rose
proprio come un Sonetto.
Dalla prefazione di David Riondino
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