Descrizione
Il tema del libro di Roberto Contin è assai interessante ed originale. Un testo di non facile inquadramento, al limite tra il racconto di avventure e il diario di bordo, narra la vicenda di un viaggio, il primo grande viaggio fatto da Pietro, un bambino italiano che vive tra Bologna e Venezia. La meta è l’India, precisamente la zona del Ladakh, racchiusa tra le mitiche catene montuose del Karakorum e dell’Himalaya. E si parte da Venezia, da sempre porta verso l’oriente. Un’avventura memorabile durante la quale Pietro non solo scopre paesaggi mozzafiato per bellezza e colori, usi e costumi tanto diversi da lasciare senza parole, ma soprattutto scopre il dono universale dell’amicizia. Il viaggio di Contin in Ladakh – “terra degli alti passi” all’estremità occidentale dell’altopiano tibetano – è un viaggi senza tempo e senza confini, ed è per questo che il fotografo Contin (con un’esperienza di scatti in oltre 50 Paesi) ci offre non le sue foto, ma disegni bellissimi da amare con lo stupore dello sguardo di un bambino. “Il viaggio di Pietro-Contin – si legge nell’introduzione – è un viaggio fra gli uomini, e che questi siano mongoli o veneziani, buddisti, musulmani, induisti sono etichette che a Pietro-Contin non interessano, e spesso non dovrebbero interessare nemmeno a noi”