Descrizione
una voce «generosa, coraggiosa e danzante» che ha contribuito alla respirazione culturale, sociale e politica.
IN USCITA A DICEMBRE
Una carezza sui capelli per metterli meglio dentro la cuffia. La flebo simile a un orologio lisergico: ogni goccia un po’ meno coscienza. Avevo un vestito rosso, poco prima di stendermi. La nudità, negli ospedali, non esiste. Non c’è traccia di desiderio, la seduzione rimane appesa alla sedia, come quell’abito leggero. Lo guardavo e mi sembrava sfinito, come me. Mi chiedevano qualcosa ma a nessuno interessava la risposta. Poi mi addormentavo. Arresa. Arresa e persino felice, ma questo non si può dire.
«una lingua rabbiosa e dolcissima, caotica e immaginifica…»
– Donato Ferdori
Giovanna Ferrara (nata a Cava de’ Tirreni nel 1978 e morta a Padova nel 2023) è stata una giornalista attenta a insorgenze e disobbedienze, allegra scopritrice di libri e visioni, testimone caustica della decadenza della politica di palazzo. Dalle pagine del Manifesto – che considerava una comunità, una “redazione sentimentale” – e della rivista on line Operaviva, come dalle onde della Radiotelevisione svizzera, dalle aule de La Sapienza e dalla sede di Agcom, la sua voce “generosa, coraggiosa e danzante” ha contribuito alla respirazione culturale, sociale e politica. Ha collaborato a Outlet e al Breve dizionario dell’ideologia italiana a cura di Massimo Ilardi (Manifestolibri, 2016). Dottoressa di ricerca in Storia e culture dell’Europa, ha dedicato gli ultimi anni allo studio delle figure di Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann, alle radici di quell’europeismo rivoluzionario di Ventotene il cui spirito ha cercato di infondere nell’Europa malata di oggi.
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