Descrizione
«Se ne sta seduta tutta dritta sulla poltrona, con il braccio proteso a ricevere la medicazione e, mentre io suono per lei a ripetizione il tema dell’Andante del Trio op. 100 di Schubert, la luce sul suo viso è così intensa da irradiare di un flusso scintillante tutta la stanza, le infermiere e perfino me. All’esterno, anche la quercia dai larghi rami riceve quel luccichio copiosamente. Almeno così mi sembra, quando la saluto per andarmene». Quando non è in giro per il mondo a dare concerti o impegnata con i suoi allievi, Claire Oppert suona per i malati terminali, per gli autistici o per gli afflitti da demenza. Con penna delicata e poetica, la musicista racconta gli incontri straordinari che ha avuto. Donne e uomini che il canto del
violoncello ha rasserenato, stimolato o confortato. La musica al capezzale dei pazienti diventa un riparo contro la malattia, contro il dolore. Il momento musicale fa emergere ricordi e tocca quella
parte di ognuno di noi che è viva e integra.
«10 minuti di Schubert = 5 mg di Oxynorm».
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